Lenzuola stropicciate .
Giace esanime il mio cuore ...
rimbomba tra le orecchie sorde di chi non sa amare,
ove rabbioso danna la parvenza frivola;
disanima l'eccitata voglia che nuoce all'anima.
Ed è senza unghie ,è infranto , è ferito!
Artiglia , l’invisibile dolo ,la sanguinate vena …
s’appiglia a sospiri a fati evanescenti ;
al lamento piagnone nell’egoismo dei tuoi lividi .
Vedo lenzuola stropicciate dall'amore!
Hanno odori inquieti ,di nausee patite ,
di promesse incestuoso e voci rosa;
emergono da passati che non sanno darti vita.
Ma poi come aquilone di carta voli ...
voli , verso il mio intriso amore sulla sabbia dorata ,
come foglie t'adagi su tubercoli di terra ,
ove per te ardono i miei pensieri impuri .
Ho la certezza di sentire il tuo ego intristito :
è un pianto viziato , rumoroso , è inquieto …
nel vedere il sorriso sussurrato da rimorsi rabbiosi;
sbocciati nei fragori di passati persi vanno nei campi elisi .
Non chiedo pietà , né venia santa …
sventolo tra le mani lo stropicciato lembo ,mi arrendo!
Il fazzoletto bianco ,la resa lesa ,la pietà santa ;
sdrucito , latro al vento il mio lenzuolo caldo.
Giovanni Maffeo - Poetanarratore
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