A te che non ci sei .
C’è chi scopre piangendo d’essere silente
d’esser stato solo in una stanza verde ,
di aver voluto per sé ogni angolo del mondo,
l'egoismo , per usarlo a priori già infetto nel corpo maltrattato .
Ate che non ci sei fosti acqua pura …
ti bevvi in ogni ora , in ogni stagione ,
ubriacato di te non capivo le vie del peccato
le mete in cui camminai a piedi nudi .
No !Non avrai da me perdono !
Nessuna pietà o commisurazione ,
mi commuoverò solo al tuo richiamo …
tra le fiamme l’amore metto a rogo .
E resterò nascosto al sole dell’estate
davanti al mare celo il tuo fu mio cuore,
rimorsi e morsi per te si uniranno
per vivere la mia vita nell'inferno .
E resterò su questa terra ,ai bordi delle strade,
ad alta voce grido la mala noia :
l’amore vero esiste! Dio ,perché non me lo mostri?
Le domande assurde si ripetono copiose .
Fui polvere ed aria !
Nebbia nei polmoni sfacelo nell'anima ;
colui che entrò in te ,sull’infantile erba
con l’aspetto truce un segno di luce ti lasciai.
Si, nacqui benigno !Sotto una foglia d’autunno
sulla neve del freddo inverno ,
tra le primule della fresca primavera …
lì ti coglievo come un frutto con lo stesso ti gustai .
A te che non ci sei ,mai ci sarai!
A piangere lacrime stanche
su fiori d’acqua e primule di neve...
su un eterno che dalla morte fugge .
Giovanni Maffeo - Poetanarratore.
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