Pagine

7/18/2016

Abiti sgualciti

Abiti sgualciti

Addosso a te li ho stropicciati

poi ti sei spogliata timorosa d’esser presa ,

persino l’anima mia sente la forte voglia

il languore di uno spasmo .

I tuoi ,sono abiti smessi e non li vuole più nessuno

ma tu ,lo so; mi leggi nel pensiero ,

come una chiara veggente mi esplori

mi metti sulla croce e poi te ne vai.

Che dire: mi vesto di eleganza pure io !

Da intellettuale faccio lo scrittore ,

io apprendista che ha tutto da imparare

scopro l’acqua fredda come perso sognatore.

I miei abiti sgualciti li ho lasciati davanti al mare

sono bagnati e pieni di arsure , sentono di vecchio e mali odori:

di un passato che non torna indietro .

Ma si, portati via pure la menzogna

le calze a rete e i quadri d’autore ,

vattene !Dove non ti trova il male

in un deserto , tra i beduini potrai godere.

Sparisci tentazione , moraggia che si spande

sparisci ,vai a tentatrice, i tuoi panni sanno di peccato

si son sbiaditi per averli tanto usati .

Mi trascuro l’eleganza e non mi importa niente,

vivo d’aria e mi lavo nel torrente ,

volo tra le nuvole senza sentimenti

di corolle il giaciglio ,di disgusto il tuo abbaglio.

Al mercatino dell’usato trovo un tuo vestito

lo annuso e ne sento la fragranza ,

sento il tuo odore e non sei lontana

verrai presto ,nel mio letto , ancora a far l’amore.

Poetanarratore.

Nessun commento:

Posta un commento