Sei l'aria che mi avvolge e non ti porta via
in questo tempo che è sempre stato mio,
mi lasci addosso olezzi di stagione;
costantemente il mio profondo infrangi.
E ti cerco tra i silenzi
di un giorno che appena nasce,
mai ne vedo la sua fine ;
con me all’alba sorgi.
Tu che straripi dagli argini del mondo
nel dissesto della tua anima frani,
inquieta affondi passione ;
con le dolci note odi la mia musica lontana.
Sono olezzi di primavera tra i ricordi scuoto
pensoso taccio ,il cuore schiudo,
bellamente gusto l’idea del candore ;
l’alterigia superba dell’aulico gusto affamo.
Non lasciare che le mie mani tremano!
Tieni a freno la mia trepidazione ,
lascia che sia tutto naturale;
stregato scocco ,frecce dal mio arco .
Prendermi nel tuo tormento tra guanciali io sogno,
affinché il mio risveglio colori attingo
dal muro del pianto impaurito fuggo ;
freno il forte desiderio e mi trattengo.
Tutto e niente m'appartiene!
Altro non sarò che l’umile saccente ,
non sarò mai il brandello del tuo fardello ;
sarò illusione per il mio linguaggio musicale .
Poetanarratore .
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