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5/11/2016

Ti volevo solo amare

Ti volevo solo amare
Quel respiro che esce dal tuo inconscio
È l’occhio nudo della tua mente ,
È , lo vorrei ,ma non posso
È ,il rimorso ,nemico dell’amore .
Ma , io , ti volevo solo amare
Prenderti per mano e portarti in paradiso ,
Nell’attimo eterno ,di noi confusi
Ove le conferme , si mettono l’anima in pace .
Ti volevo dare le mie carezze
Da tempo assopite in vetri di cristallo ,
Nelle nebbie ,tra sorgenti e acquitrini
Nei riverberi del tempo ,
Quando le dita mordono le labbra
E le speranze ci lasciano poveri .
Lo volevo ,lo desidero ancora
Nell’ora esatta che precede il piacere ,
Nei ragguagli felici di occasioni folli
Tra i fecondi sussulti che la carne freme .
Affliggo il mio lamento ,lo struggo
Lo punisco per aver osato ,
Nulla mai mi impedirà di tenerti dentro
Di anelare il soffocato senso .
Ti volevo dare la favola dei giorni
Quand’io piccino bramavo l’innocenza ,
L’aura maestosa del struggente fato
Il pudore che purga le mie carni .
Volevo solo amarti !
Poetanarratore .

5/10/2016

Desideri nel vento

 
E ancora una volta mi sono illuso !
Passo nella parallela vita.
Desideri li volo in ali di farfalle
il mal d’amore mi ha corroso l’anima .
Ne ero certo !
Per me ora non c’è più sole
fuori piove ,spegne i miei oblii ,
nella sua gerla , le ammantate stelle .
Dové la verità?
Forse è tutta illusione:
in lacrime assaggiai
il tempo dell’addio.
Desideri nel vento
mi hanno parlato invano
Falsate,da frivole emozioni
per me erano vere :
( ho cercato in ogni angolo del mondo
le cose più belle da offrirti non l’ho trovate.
Ho capito che nulla vale come il tuo amore !
E niente darei in cambio del tuo sorriso,
di un tuo bacio ,di un tuo pensiero .)
Oh tu la dolcezza infinita
Amata , per me fosti vera ,
come puoi negarti ?
Affossare quello che ti fu amore.

Getto i miei trascorsi al vento
a un cumolo di paglia do fuoco ,
che tu possa capirne l’importanza
la mia astinenza ,la tua voglia .
Poetanarratore .

Io sono

Io sono
Ho reso reale un mio sogno
L’ho mascherato di albe e di tramonti ,
Di frementi emozioni e tuoi sguardi
Di te , che aspetti, il mio messaggio al mattino .
Ma io , io sono l’uomo !
Il pavone del cortile ,
Qualcuno mi vuole imprigionare
In un corpo che si sazia di deliri ,
Volteggia sul mare l’aquilone
E mi lascia solo tra i desideri .
Io sono l’offesa per chi mi vuole bene
A chi mi da parola ,
A pelle sento la tua anima
Si nutre di me è già mi vive ,
Sosta nei miei visceri dei rampanti pleniluni .
Oh si ,io sono ,ma tanto lo vorrei ;
Vorrei essere tuo nel momento che ti spogli
Che mi baci ,con le mie mani tra i tuoi capelli ,
Forse dolcissimo , come la schiuma con cui ti lavi .
Lo vorrei , sono il melodico giocoso
L’apprendista delle arti amorose ,
L’amante fragile che ti fa felice
Nella perdizione ti porto
Ove altri han fallito .
Poetanarratore .

5/06/2016

Ci crediamo santi

Ci crediamo santi

Poesia spirituale

Questa poesia nasce dai molteplici epiloghi da eventi e episodi contraddittori ,

dalla malvagità che alcuni esseri adottano ,come sola ragione di vita .

L’amore che volevo , che voglio non esiste !

E allora che le botti siano piene ,trabocchino di rosso vino ,

Dissetano l’anima ai sordi sensi , tra le malizie ,nelle valli delle decisioni .

Ci crediamo santi , ma ,siamo polvere ,siamo sangue sparso

Nell’innocenza l’istinto si ravvede .

Frivoli , increduli ,pietosi a gli occhi del Signore

Malvagi ,buoni , quando c’è bisogno di pregare .

(E , Davide disse : salvami Signore !

Proteggimi dalla violenza )

Si, disse bene , ma , io , mi credo santo e tramo sventura

Aguzzo i denti ,con la lingua sputo le sentenze ,

Come un serpente ,striscio la vergogna .

Ci crediamo idoli intoccabili

Tanti sono gli agguati sul mio cammino

Di me , perfino i sassi cantano vittoria ,

Soddisfo i miei lagni ,negli imbrogli travolgenti

In iperboree confabulo con gli illusi .

Tanta la cattiveria su questa terra ,tanta da coprire il cielo

Da lasciarti bollire in acqua fredda ,nel brodo a fuoco lento ,

Ma io mi credo santo ,e nessuno mi può contestare

Ho la boria tra le branchie dei serpenti ,sono l’opposto di te che mi leggi ,

Ti chiedi che voragine hanno i sensi ? Quale amore t’ha fatto sospirare

Quale cuore hai ferito o amato ,t’ha detto , ti , voglio bene .

Ma tu, sei la figlia dell’amore ,m’appari simpatica e gentile ,

Di notte fai sogni impuri ,al mattino fai la puritana .

Godi i viziosi amplessi ,com’io annaspo la miseria ,

Volteggio spasmi tra le nuvole ,in un mare i miei desideri .

Poetanarratore .

Amleto

 



Di quale tormento vivo
se tu mi abbagli con i tuoi bisbigli ,
non lo so ,sarà l’amore forse?
Sarà l’irruenza del credere odiare amare ,
l’essere o non essere un vero uomo?
Lo so !Sono un vile commediante
un finto casellante ,un egoista
la peste d’ogni razza ,
con l’ inganno agisco senza senno .
Sono un servo del padrone ,il penitente,
l’umile arrogante,che coll’altrui essere
si perde in partenza.
Sento in me la voce suadente
di lei che mi chiama dall’oltretomba;
l’ inutile presenza mi irrita la vita,
mi abbandona tra le fresche fiamme.
Essere o non essere ,l’ipocrisia è mia
se fossi al posto tuo farei l’inverso:
subirei orride parole
per poi sul letto amarti alla pazzia.
Ma voi giocolieri della vita
voi brutta gente ,giocate col cuore altrui
vivete subendo l’ingiuria arrogante ,
la colpa è una forma di saggezza
a terra si cade per poi rialzarsi.
Essere o non essere ,forza decidetevi !
Io sono il servo di me stesso e gli altri scanso ;
voglio e vorrei dare avere vivere.
Essere o non essere ,questo è il problema .
Questa è la vita e andatevene al diavolo
Poetanarratore.



5/04/2016

Avevo una voce

Avevo una voce

L’ho creduta di avere !
Di aver potuto parlarti ancora,
di dirti di me ,del mio amore ;
di abbagliarti col mio cristallo opaco.
Avevo una voce ed era timida la sua nota!
Si addolciva nella stagione delle rose ,
quand’io m’appropriavo del tuo corpo impaurito;
battente nel cuore, sui tuoi fianchi i languidi abbandoni.
Dopo averti baciata tra i fiori
nel torpore la tua carne si addolciva,
eri la regina dei crudeli spasmi ;
eri l’amabile bestia dei miei piaceri impuri.
Ho  una voce
velata da vapori svelo suoni ,
svelo gli echi dai tuoni burrascosi ;
da anime in estasi e lusinghe viziate .
L’ultima neve si scioglie nei prati
e l’aria fresca punge nelle vene,
gocciolano dagli occhi lacrime d’amore;
 in smorfie i compiaciuti sguardi .
Che bello dico !
Che bello fu quel tempo …
Era ieri e ad oggi così lontano ,
pieno d’afasia non trovo le parole.
Avevo te ,la mia sinfonia !
Il saziato nel placido ingorda,
nelle mie viscere morde ;
il frenetico desiderio affama .

Poetanarratore.

5/03/2016

Tu, l'amore

Tu , l’amore
Cadde la neve e il vento gelido
Frusciava su le tua labbra umide,
Rapita dal candore davi luce al tuo viso ,
Tra le braccia stringevi , le tenere emozioni .
L’amore che vuoi l’ho io !
Lo dicono i tuoi occhi ,
Lo sentono i nostri corpi
Han bisogno di desideri e s’arrampicano sulle nuvole .
Tu , l’amore ,l’incandescente carne
Il bisogno sfrenato del nucleo assopito ,
L’impaziente palpito degli irrequieti
L’eremo spirituale che sorride .
Tu , si, tu , l’essere inviolato ,immacolato ,offeso
Vuoi essere salvata dal pazzo furioso ,
Lui , parcheggia su di te la sua follia
Sorseggia sangue, dai suoi ,sporchi bicchieri .
Tu il consacrato conforto
La tempesta ,che naufraga sul mio mare ,
Nel mio sogno spalanchi scenari nuovi
Spolveri aria ,la mia anima ,la bevi .
L’angelo ombra e copri a te i miei passi
Ripari dal vento le frescure dalle angosce ,
Senza ali le promesse
Nuda , galleggi su lembi di terra .
Tu ,l’amore tu, il volere ,il si ,lo vorrei
Il timido passo ,la freccia che ferisce ,
Tuo è l’abbandono al rigoglioso amore
Al vigoroso senso ,all’onnipotenza del tuo vanto .
Poetanarratore .

5/02/2016

Come posso non sapere

 
Ci fu tempesta al di là del mare
in me naufragò il bizzarro amore,
una torre di babele si alzò nel cielo
ovunque ,ci fu cenere e terra nera .
Armata fino ai denti mi hai detto vai
vai, hai sfigurato l’amore mio,
l’hai diffuso ai rozzi oblii ;
chi sa di noi ronza in platea .
Come posso io non sapere
ch’eri femmina di opinione ?
Colgo ancora gli spasmi del tuo cuore ;
in me la malinconia s’azzuffa con la noia.
Come potevo non capire
che tra le braccia mie avevo un fiore ,
colei che di orgoglio ne va fiera ;
ha la notte benedetta e il rossore del mattino.
No, non potevo
ero abbagliato da una luce fioca!
Ero pieno di me stesso :
un emerito egoista ,
Non si sa cos’ero ,ma ti sentivo .
Come posso non sapere
che il tuo bene sa di buono ,
Vivi in un bosco cupo
e piangi lacrime di neve .
Mi dispiace amore
questi brividi amari sono solo miei ,
sono colmi di addii ,di rancori senza pari ;
basterebbe un po’ di aria ,
avere te ,solo scopo della vita .
 
Poetanarratore .