Avevo una voce .
L'ho creduta di avere !
Di aver potuto parlarti ancora,
di dirti di me ,del mio amore ;
di abbagliarti col mio cristallo opaco.
Avevo una voce ed era timida la sua nota!
Si addolciva nella stagione delle rose ,
quand’io m’appropriavo del tuo corpo impaurito;
battente nel cuore, sui tuoi fianchi i languidi abbandoni.
Dopo averti baciata tra i fiori
nel torpore la tua carne si addolciva,
eri la regina dei crudeli spasmi ;
eri l’amabile bestia dei miei piaceri impuri.
Ho una voce ...
velata da vapori svelo suoni ,
svelo gli echi dai tuoni burrascosi intrighi ;
da anime in estasi e lusinghe viziate .
Ora L’ultima neve si scioglie nei prati
e l’aria fresca punge nelle vene,
gocciolano dagli occhi lacrime sperdute ;
sono le smorfie dei compiaciuti sguardi .
Che bello oh ma cosa dico !
Che bello fu quel tempo innamorato …
Era ieri e ad oggi è così lontano ,
pieno d’afasia non trovo le parole.
Avevo te ,la mia sinfonia !
Il saziato essere della placida ingordigia ,
nelle mie viscere morde l'inquietudine ;
ove il frenetico desiderio mi affama .
Giovanni Maffeo Poetanarratore.
Nessun commento:
Posta un commento