E arrivò la pioggia.
Era di settembre la porta dell'autunno
la rosa bianca fiorì rigogliosa nel giardino,
il grigio cielo annunciò tempesta;
fu vicina la fine dell'estate…
Arrivò la pioggia e tutto divenne opaco!
Figli di un Dio minore evocavano l’eterno,
in messianiche visioni acuivano le utopiche profezie ;
l‘attesa spirituale di una antropica concezione .
Per chi non seppe amare finì così il tempo !
Anche l’ultima rondine lasciò il suo nido,
lasciava luoghi freddi per recarsi al sole;
in altri cieli a raccogliere l‘amore.
Tu la sola ad aspettare venia !
In solitudine pativi i tuoni dell'estate ,
covavi malinconia nei tormentati
creati e scossi da gente senza scrupoli.
Arrivò l’altra brezza e fu amore
la furia del vento affilò sogni ,
ove potersi aggrappare e rifugiarsi
per donare i propri desideri, i palpiti d'amore .
Li rinnegasti la luce nei miei occhi !
Non li riconoscesti , erano tuoi i miei …
Erano sogni con maschere di fango ;
di sabbia senza pace e lancette impazzite .
Arrivò la pioggia e scese impetuosa !
Il bagnato autunno tinse di verde la mia foglia ,
la colorò nelle rovine del mio cuore ;
accese brillantezza a una stella spenta .
Giovanni Maffeo - Poetanarratore.
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