L'orgasmo
dei poveri .
E'
troppo vile il gioco ,non lo reggo !
Piangerai
,disillusa a me ti mostrerai tenera
non
avrai lusinghe né più fiducia
le
lacrime cadranno come gocce di candele
nei
profondi vuoti , su i tuoi vestiti .
E
ti chiederai ,se sei ancora femmina ?
La
rorida fragola ch'è s'apre alla mia terra ,
il
grembo sacro del mare ,il gemito audace
l'oceano
, che inonda il mio amore .
Sarai
l'orgasmo dei poveri ,non esserlo !
Resta
fragile come sei con me ,ti darò le rose ...
resta
nelle mie furie cieche , nel selvaggio amplesso
tra
l'ebbrezza , libera dal mio sarcasmo .
Vieni
,rivelati esulta il giorno ...
mi
legherò alle tue catene ove si inchinano i titani
al
tuo cuore che si spegne piano , piano ,
con
la mia anima incosciente ti farò fiorire .
E
mi morderai col sol profumo
toccherai
il piacere con le mani
godrai
l'orgasmo , immersa nelle piaghe della mia follia ,
d'amore
sarà il dolce rito ...
ove
con un soffio ,spengo, l'orrenda lava .
Si,
resta , non fuggire
non
restare ferma negli specchi rotti:
davanti
a un volto livido ,logorato da passati .
E'
così rara la bellezza ,amami !
Nella
furia di un giubilo
canterò
per te la mia preghiera .
Giovanni
Maffeo Poetanarratore .
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