Succhiami l’anima
Ho freddo tra i papaveri di luglio
Ho fame di carezze e baci ,
Ho sete di labbra saporite
Di anatemi e incatenarmi alle tue forti corde .
Ma tu, succhiami l’anima !
Potresti udire il canto delle allodole
Ungermi col unguento di spinose rose
Salire in alto e volare tra le nuvole .
Succhiami l'anima vita
Il sangue mio è il tuo vino ...
L’ambrosia ,la fragranza ,la tua essenza
E' il tuo nettare che esce dal tuo fiore .
Dal tuo corpo ove regna il tuo paradiso
In gocce rugiadose il fluido della tua essenza ,
Il succo d’amore che esce dalla tua pelle
Dalla neve , la tua purezza è oro .
Succhiami l’anima ,sarò tuo per sempre !
Una sola bolla si poserà sul mio cuore ,
La sola scoppierà e mi porterà al mare
A dissetare la mia arsura , a placare la mia fame .
Ma tu, succhiami l’anima ,sei la mia vampira .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .
5/28/2020
4/17/2020
IL SOGNO NEL PALLIDO IRIDE
Il sogno nel pallido iride .
Ciò che nel sogno si crede di vedere
il desiderio ama non sapere ,
è l’essenza ,il piacere della carne ;
è la complice enfasi dell’ampollosa espressione.
È un mosaico che si scompone si ricompone
evanescente si frantuma ...
un alone tra la nebbia e il fumo
acceca l’attimo ,si smorza tra i sensi vani .
E Attraverso l’immagine del tuo pensiero
è inafferrabile il tuo corpo !
Non riesco stare a galla
a fatica annaspo nel tuo inchiostro rosso.
Col cuore ,l’anima mia lascia l’irrisolto
credo di volare tra le intemperie,
di non credere che è solo fantasia ;
è la notte di un sogno bugiardo e vile .
Fragile è l’incanto d’illusione
così è l’amore ,mi chiedo ?
Amare ciò che non è possibile ,palpabile
amare amore , amare l’impossibile desiderio.
I colori nel pallido iride s’irradiano
nei miei occhi l‘arcobaleno
forse ho scoperto dove afferrare l’invisibile ;
da un vortice di balsami e unguenti esotici ?
No !L’odore salmastro della gioia annebbia il cuore !
Risacca la sola idea incrocia l’eros dei fantasmi ,
calcifica i riflessi degli occhi altrui ;
resto inerte ,con la voglia nell’inquieto sonno .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .
Ciò che nel sogno si crede di vedere
il desiderio ama non sapere ,
è l’essenza ,il piacere della carne ;
è la complice enfasi dell’ampollosa espressione.
È un mosaico che si scompone si ricompone
evanescente si frantuma ...
un alone tra la nebbia e il fumo
acceca l’attimo ,si smorza tra i sensi vani .
E Attraverso l’immagine del tuo pensiero
è inafferrabile il tuo corpo !
Non riesco stare a galla
a fatica annaspo nel tuo inchiostro rosso.
Col cuore ,l’anima mia lascia l’irrisolto
credo di volare tra le intemperie,
di non credere che è solo fantasia ;
è la notte di un sogno bugiardo e vile .
Fragile è l’incanto d’illusione
così è l’amore ,mi chiedo ?
Amare ciò che non è possibile ,palpabile
amare amore , amare l’impossibile desiderio.
I colori nel pallido iride s’irradiano
nei miei occhi l‘arcobaleno
forse ho scoperto dove afferrare l’invisibile ;
da un vortice di balsami e unguenti esotici ?
No !L’odore salmastro della gioia annebbia il cuore !
Risacca la sola idea incrocia l’eros dei fantasmi ,
calcifica i riflessi degli occhi altrui ;
resto inerte ,con la voglia nell’inquieto sonno .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .
3/23/2020
NON PIANGERE TERRA .
NON PIANGERE TERRA .
Dammi ancora la tua natura , non piangere !
Tu sei la mia culla il nido della vita ,
la mia patria l'hai resa bella
è l'Italia , la tua figlia .
Non farmi sentire solo nel tuo immenso
voglio coltivare i tuoi germogli ...
raccogliere i tuoi frutti ,
seminare grano ,l'oro che ci sfama .
Non piangere terra !
Sei la stella ,la madre del sole ,
l'asse rotante delle stagioni ove ognuna si platea
il grande pianeta azzurro ,l'oasi che ci disseta .
Sei la vittima dei mille roghi
la conseguenza causata dagli umani ,
da scellerati abusi e esperimenti nucleari
da virus di laboratori per farsi le guerre commerciali .
NO ,non piangere ! Ci sono ancora i buoni ...
vinceremo il male e nei giardini pianteremo fiori ,
la nuova specie sarà l'amore ...
sei il nostro pianeta ,non morire .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .
Dammi ancora la tua natura , non piangere !
Tu sei la mia culla il nido della vita ,
la mia patria l'hai resa bella
è l'Italia , la tua figlia .
Non farmi sentire solo nel tuo immenso
voglio coltivare i tuoi germogli ...
raccogliere i tuoi frutti ,
seminare grano ,l'oro che ci sfama .
Non piangere terra !
Sei la stella ,la madre del sole ,
l'asse rotante delle stagioni ove ognuna si platea
il grande pianeta azzurro ,l'oasi che ci disseta .
Sei la vittima dei mille roghi
la conseguenza causata dagli umani ,
da scellerati abusi e esperimenti nucleari
da virus di laboratori per farsi le guerre commerciali .
NO ,non piangere ! Ci sono ancora i buoni ...
vinceremo il male e nei giardini pianteremo fiori ,
la nuova specie sarà l'amore ...
sei il nostro pianeta ,non morire .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .
2/11/2020
TI RIVEDRO' NEL SOLE.
DALLE POESIE SULLA NEVE ANNO 2014 .
Ti rivedrò nel sole .
E fu il fato di un amore eluso
ad accendermi all’improvviso ,
in cenere la brace il vento la diffuse ;
per me si avvampa la nuova fiamma rosa.
E sei così lontana , così vicina ...
sento i rumori dei tuoi sentimenti,
s’infrangono nell‘azzurro cielo
nella mente buia s'avvinghiano volando .
Ed è lontano il mare chissà se ti rivedrò nel sole ?
Nella folle voglia l’adrenalina si arroventa
tu il cocente raggio m’hai toccato l’anima ...
sgretoli frammenti d’aria e schiacci semi nelle aiuole .
Ti rivedrò nel sole
nell'alba di sempre , nel ciclone del mio desiderio ,
di me , scrivi il tuo romanzo preferito
in ogni attimo con me canti la libera canzone .
Ti rivedrò nel sole dell‘estate
nei miei giorni impazienti sotto l'ombrellone …
tra le note di una musica eterna
tra le onde del vizzo grigio ,la spinosa rosa .
Ti rivedrò , chissà !
Forse con un cono di gelato
col mio amore si scioglie all’improvviso .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .
Ti rivedrò nel sole .
E fu il fato di un amore eluso
ad accendermi all’improvviso ,
in cenere la brace il vento la diffuse ;
per me si avvampa la nuova fiamma rosa.
E sei così lontana , così vicina ...
sento i rumori dei tuoi sentimenti,
s’infrangono nell‘azzurro cielo
nella mente buia s'avvinghiano volando .
Ed è lontano il mare chissà se ti rivedrò nel sole ?
Nella folle voglia l’adrenalina si arroventa
tu il cocente raggio m’hai toccato l’anima ...
sgretoli frammenti d’aria e schiacci semi nelle aiuole .
Ti rivedrò nel sole
nell'alba di sempre , nel ciclone del mio desiderio ,
di me , scrivi il tuo romanzo preferito
in ogni attimo con me canti la libera canzone .
Ti rivedrò nel sole dell‘estate
nei miei giorni impazienti sotto l'ombrellone …
tra le note di una musica eterna
tra le onde del vizzo grigio ,la spinosa rosa .
Ti rivedrò , chissà !
Forse con un cono di gelato
col mio amore si scioglie all’improvviso .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .
2/06/2020
MI HAI RUBATO LA PIOGGIA .
DALLE POESIE SULLA NEVE .ANNO 2014
SUL CUORE DI UNA AMATA CHE TACE LA SUA RESA.
Mi hai rubato la pioggia.
Perché lo hai fatto?
Io ero solo uno sconosciuto ,
ero bagnato di dolore di malinconie e noie mortali
ero ebbro di sfiducia e ubriaco di me stesso.
Si lo ero , pieno di solo odio
di carezze corazzate e insani parvenze,
di convinzioni accecate
da un disgusto di solo vuoto .
Hai rubato il mio sole la vita mia!
Il tempo in cui bussavo alle mie ore,
mi davo per scontato a d’essere tuo
mietevo grani caldi su strade al sole.
Mi hai rubato la pioggia !
Unico mantello che mi purifica l’anima,
con le catene mi leghi alle lacrime
ad un passato che mi lascia le malie .
Mi hai rubato la pioggia
e non ho il mio vento ,il suo sbadiglio
ove la sua aria mi da il tuo respiro ,
il libeccio che si fonde con la tramontana.
Giovanni Maffeo. Poetanarratore.
SUL CUORE DI UNA AMATA CHE TACE LA SUA RESA.
Mi hai rubato la pioggia.
Perché lo hai fatto?
Io ero solo uno sconosciuto ,
ero bagnato di dolore di malinconie e noie mortali
ero ebbro di sfiducia e ubriaco di me stesso.
Si lo ero , pieno di solo odio
di carezze corazzate e insani parvenze,
di convinzioni accecate
da un disgusto di solo vuoto .
Hai rubato il mio sole la vita mia!
Il tempo in cui bussavo alle mie ore,
mi davo per scontato a d’essere tuo
mietevo grani caldi su strade al sole.
Mi hai rubato la pioggia !
Unico mantello che mi purifica l’anima,
con le catene mi leghi alle lacrime
ad un passato che mi lascia le malie .
Mi hai rubato la pioggia
e non ho il mio vento ,il suo sbadiglio
ove la sua aria mi da il tuo respiro ,
il libeccio che si fonde con la tramontana.
Giovanni Maffeo. Poetanarratore.
2/01/2020
IL VELO DELLE VERGINI .
DALLE POESIE SULLA NEVE ANNO 2018 .
Il velo della vergine .
Povera la vergine è sospesa nelle nuvole
nel tempo folgori fobie di cristalli ,
è la tua luce che non ha più vita fata
in me crei e c'è solo vuoto.
Tu vuoi indossare il velo delle vergini
vuoi volare ed essere farfalla ,
prendi l'anima mia , ma dove voli ?
Hai già segnato la fine dei giorni tuoi.
Sei la colomba dorata la rosa fatua
la foglia di fico che copre corpi nudi e plana:
la placenta di crisalide insidi l'inquieto cielo
come tra gli scogli flutta il tuo mare gelido .
Resti sorda ,impassibile alle più' ardite emozioni
nell’immota solitudine allieti l'ebbrezza del passato,
insoddisfatta rovi i fremiti dei puri
nei gemiti d'altri sogni l'onde tue brillano.
Sei l'immagine , la colorata foglia !
tu l’autrice ,l’insaziabile femmina
la vela bianca che copre il viso ,
langue alati pianti ove si ode' il mio sorriso .
Non ci sarò più nel tuo agguerrito sangue :
quando sarai sola io son lontano,
s’alzerà un grido dal tuo ego
sarai saetta della mia bile.
E per quanto io non voglio la tua stella
interrottamente il mio cuore per te batte,
come l’acqua scorre tra le sorde rive
sarai preda della tua stessa lirica .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .
Il velo della vergine .
Povera la vergine è sospesa nelle nuvole
nel tempo folgori fobie di cristalli ,
è la tua luce che non ha più vita fata
in me crei e c'è solo vuoto.
Tu vuoi indossare il velo delle vergini
vuoi volare ed essere farfalla ,
prendi l'anima mia , ma dove voli ?
Hai già segnato la fine dei giorni tuoi.
Sei la colomba dorata la rosa fatua
la foglia di fico che copre corpi nudi e plana:
la placenta di crisalide insidi l'inquieto cielo
come tra gli scogli flutta il tuo mare gelido .
Resti sorda ,impassibile alle più' ardite emozioni
nell’immota solitudine allieti l'ebbrezza del passato,
insoddisfatta rovi i fremiti dei puri
nei gemiti d'altri sogni l'onde tue brillano.
Sei l'immagine , la colorata foglia !
tu l’autrice ,l’insaziabile femmina
la vela bianca che copre il viso ,
langue alati pianti ove si ode' il mio sorriso .
Non ci sarò più nel tuo agguerrito sangue :
quando sarai sola io son lontano,
s’alzerà un grido dal tuo ego
sarai saetta della mia bile.
E per quanto io non voglio la tua stella
interrottamente il mio cuore per te batte,
come l’acqua scorre tra le sorde rive
sarai preda della tua stessa lirica .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .
1/25/2020
ANCORA UNA VOLTA CANTO .
Ancora una volta canto .
Scorrono lacrime nei fiumi
su volti pallidi lasciano lividi di negazione
sulle sponde dei mari ,verso la delusione
ella è la femmina vaporosa ,
ai piedi del vulcano canta la sua lirica.
Scorgo versi rozzi tra le sue lettere d'amore
nell'eclissi d'una luce sento parole fioche ,
tra le saline di una cala rosa
ove la madre mia mi diede la tua riva.
E son velate le tue note !
Hanno similitudini di enigma magica ,
fu la stessa ombra che da te mi nascose
lucerna colori e spreta pallore ...
insonne larvo il suo sepolcro del pensiero.
Ed è bianco il suo viso chiede musica
nella membrana t'impana vibrazioni ,
s'acciglia tra le palpebre dei tuoi occhi e stilla
tra il baloccante amore dell'apatica opera :
del si ti amo in eterno , della bugia effimera .
Ancora una volta canto !
Posami addosso la tua croce tu figlia d'un parto nudo
ancora una volta odo la vita le erinni voci ,
di quel biancore acceso fu il sole vero
fu parete di pietra e fuoco ove la pioggia stria .
Fu la sostanza a mutarsi in materia
a fondersi nella vorticosa passione ,
ove le tragedie umane fanno storia
declama la passione nella poesia si rifugia
nel sempre , nel dove ovunque s'apre un cuore .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .
Scorrono lacrime nei fiumi
su volti pallidi lasciano lividi di negazione
sulle sponde dei mari ,verso la delusione
ella è la femmina vaporosa ,
ai piedi del vulcano canta la sua lirica.
Scorgo versi rozzi tra le sue lettere d'amore
nell'eclissi d'una luce sento parole fioche ,
tra le saline di una cala rosa
ove la madre mia mi diede la tua riva.
E son velate le tue note !
Hanno similitudini di enigma magica ,
fu la stessa ombra che da te mi nascose
lucerna colori e spreta pallore ...
insonne larvo il suo sepolcro del pensiero.
Ed è bianco il suo viso chiede musica
nella membrana t'impana vibrazioni ,
s'acciglia tra le palpebre dei tuoi occhi e stilla
tra il baloccante amore dell'apatica opera :
del si ti amo in eterno , della bugia effimera .
Ancora una volta canto !
Posami addosso la tua croce tu figlia d'un parto nudo
ancora una volta odo la vita le erinni voci ,
di quel biancore acceso fu il sole vero
fu parete di pietra e fuoco ove la pioggia stria .
Fu la sostanza a mutarsi in materia
a fondersi nella vorticosa passione ,
ove le tragedie umane fanno storia
declama la passione nella poesia si rifugia
nel sempre , nel dove ovunque s'apre un cuore .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .
1/18/2020
I GIARDINI DI INVERNO .
DALLE POESIE SULLA NEVE ANNO 2012 .
I giardini d’inverno .
Varco la soglia del mio tempo
e penso a te anima vagante .
Percorro strade evanescenti
della mia vita , ovunque .
L’ombra del sole mi regala efflorescenza
un‘essenza , che non scorderò mai .
Sono aromi che si espandono ovunque:
nel giardino del creato ,in anni del mio vissuto .
Reminiscenze d’amore
ch’è mi resero sublime , mi dettero ebbrezza ,
l’incanto innamorato ;
mi concessero te profumo d‘ogni fiore.
Ed è lì ,nei giardini d’inverno
che restano i ricordi:
il sapore intenso di una lacrima ,
scuote il fascino vivido dei tuoi effluvi .
Ovunque tu mi vuoi , mi vorrai
mi avrai ,non han tempo gli anni tuoi …
sono di sorgente le sacre acque ,
nei giardini d’inverno ti saprò aspettare.
Giovanni Maffeo Poetanarratore.
I giardini d’inverno .
Varco la soglia del mio tempo
e penso a te anima vagante .
Percorro strade evanescenti
della mia vita , ovunque .
L’ombra del sole mi regala efflorescenza
un‘essenza , che non scorderò mai .
Sono aromi che si espandono ovunque:
nel giardino del creato ,in anni del mio vissuto .
Reminiscenze d’amore
ch’è mi resero sublime , mi dettero ebbrezza ,
l’incanto innamorato ;
mi concessero te profumo d‘ogni fiore.
Ed è lì ,nei giardini d’inverno
che restano i ricordi:
il sapore intenso di una lacrima ,
scuote il fascino vivido dei tuoi effluvi .
Ovunque tu mi vuoi , mi vorrai
mi avrai ,non han tempo gli anni tuoi …
sono di sorgente le sacre acque ,
nei giardini d’inverno ti saprò aspettare.
Giovanni Maffeo Poetanarratore.
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